“Siamo l’esperimento di controllo, il pianeta cui nessuno si è interessato, il luogo dove nessuno è mai intervenuto. Un mondo di calibratura decaduto. (…) La Terra è un argomento di lezione per gli apprendisti dei.” Carl Sagan

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Firenze Libro Aperto: ottima iniziativa, pessima organizzazione.

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Domenica ho avuto modo di partecipare alla prima fiera del libro organizzata a Firenze da Fbs Eventi, una Srl con sede a Campi Bisenzio fondata di recente dallo scrittore fiorentino Paolo Cammilli. L’ultima manifestazione di settore che avevo visitato era stata l’edizione 2016 dello storico Salone di Torino, il gigantesco supermercato dell’editoria al centro di un “pasticciaccio brutto” di cui Milano sta attualmente cercando di approfittare. In quell’occasione avevo presentato l’antologia di fantascienza al femminile “Oltre Venere”, curata da Gian Filippo Pizzo e pubblicata da Ed. La Ponga:

Oltre Venere – Amazon       Oltre Venere – presentazione su Fantascienza.com

La mia impressione complessiva su “Firenze Libro Aperto”? Quella del titolo di questo breve post: lodevole iniziativa… pessima organizzazione.

L’evento si teneva al piano interrato del padiglione Spadolini, l’edificio principale del polo fieristico della Fortezza da Basso. Non ho ben capito perché abbiamo scelto il piano inferiore invece del piano terra, che era libero, né perché abbiano scelto di far entrare e uscire i visitatori da Porta Alle Carra, una via d’accesso secondaria che in genere (quand’è utilizzata) serve soltanto per il deflusso del pubblico: in questo modo, oltre al rischio di creare assembramenti eccessivi in un luogo angusto e “ingorghi” nello stretto passaggio che conduce al padiglione, hanno costretto i portatori di handicap a fare il giro lungo dal lato opposto, attraverso Porta S. M. Novella. So bene di cosa parlo: lavoro lì, e capitarci da semplice visitatrice mi permette di fare alcuni semplici paragoni di tipo organizzativo fra le manifestazioni che ben conosco e questa nuova iniziativa.

Sono arrivata in fiera alle 10 in punto, essendo interessata a uno dei primi seminari della mattinata, ma nella “sala” rossa (uno spazio aperto con palco, pannello da videoproiezione inutilizzato e seggiole piazzate alla rinfusa in un angolo in fondo al padiglione) non si è presentato nessuno degli organizzatori o dei relatori: mi sono ritrovata lì assieme ad altri ad aspettare inutilmente, senza indicazioni, avvisi o personale cui chiedere ragguagli; alla fine ci siamo arresi e ce ne siamo andati.
In fiera non c’erano né un punto informazioni né una mappa degli stand, e visto che l’unica copia del programma disponibile (quella affissa all’ingresso) non era aggiornata, i visitatori non avevano modo di sapere quali incontri fossero stati annullati e quali spostati, e in quest’ultimo caso, dove.
Inoltre, gli spazi delle conferenze non erano suddivisi in alcun modo, e soprattutto nei momenti di maggior afflusso, la confusione era tale che non si capiva granché dicevano i relatori sui palchi, salvo arrivare in anticipo e riuscire ad aggiudicarsi un posto in primissima fila.

Erano presenti circa 150 espositori, compresi Einaudi, Giunti e l’Accademia della Crusca. Interessanti gli stand delle case editrici specializzate in libri d’arte e collane scientifiche, ma anche la sezione per bambini e ragazzi (per i quali erano previste molte attività di animazione).
Note negative:
-l’editoria a pagamento (compresa la “solita” Albatros) godeva di una visibilità tale da far sembrare quasi normale l’idea di scucire dei soldi per pubblicare un libro, opzione che sconsiglio sempre vivamente, in tempi in cui l’autopubblicazione offre una valida alternativa a chi non vuole condividere onori e oneri con un editore free o semplicemente ha “fretta” di uscire sul mercato;
-non c’era alcuna logica apparente di selezione e collocazione in fiera. Salvo la sezione junior, gli stand (indie, major, libreria di catena, editoria specializzata, editoria free, self-publishing, Eap etc) erano tutti mescolati alla rinfusa.

Non ho avuto modo di partecipare alla conferenza stampa finale, essendo impegnata a seguire un seminario che m’interessava di più; mi sono soltanto sorbita a distanza la musichetta demenziale scelta come jingle della fiera.

A occhio e croce, l’affluenza è stata buona: a partire dalla tarda mattinata c’era molta gente in giro per i corridoi, e i seminari avevano un pubblico superiore alle aspettative, tanto che pur avendo aggiunto molte sedie, in diversi casi un terzo o un quarto del pubblico era costretto a stare in piedi (tendendo le orecchie per cercare di captare qualcosa in mezzo al rumore di fondo).
Spero proprio che l’evento sia riproposto, ma prendendo i provvedimenti indispensabili per renderlo godibile. Sarebbe bastato un po’ di buon senso per organizzare meglio il calendario e fornire ai visitatori le informazioni minime per orientarsi.

Sito Internet della manifestazione: Firenze Libro Aperto – chi siamo
Pagina Facebook: Firenze Libro Aperto – Facebook