Idee di Marcello Fois sulla scrittura che non condivido
Scrive per lo stesso motivo per cui respira. Per vivere.
Di Massimo Acciai Baggiani
«Caro simpatizzante, ho buttato via il suo dattiloscritto perché non c’è niente che mi fa più paura al mondo che leggere qualcosa che non è mai stato scritto»[1]: questa frase, citazione di una lettera scritta da Marcello Fois, scrittore sardo, a un ragazzo che gli aveva inviato in lettura una sua opera di 500 pagine vantandone l’“originalità”, mi ha fatto venire un brivido. A parte il sacrilegio di buttare nella spazzatura l’opera di un collega che, con atto di fiducia, ha affidato il proprio “figlio” (perché per uno scrittore, il proprio libro è come un figlio) a uno sconosciuto, a parte la totale mancanza di rispetto per il lavoro altrui, il signor Fois ha dimostrato la tipica cattiveria e arroganza che hanno troppo spesso gli autori “arrivati” nei confronti di chi ha avuto meno fortuna (perché di questo si tratta in molti casi di…
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