Là fuori
In una vita precedente dovevo essere un animaletto boschivo con il naso rivolto in su a guardare le stelle.
Tutte le volte che rientro dalla montagna, ho una sensazione di estraniamento che a momenti diventa alienazione totale. Mi sento fuori posto. Le strade sono sempre strette, i suoni sono sempre rumori, la gente è sempre folla. E dire che vivo in una delle città più belle d’Italia e del mondo…
Molti nel proprio ambiente vivono tranquilli e vivono bene. Alla maggioranza degli esseri umani, quello che c’è “là fuori” non interessa, o fa paura. Al contrario, io non ne posso fare a meno. L’intero pianeta mi sta stretto: fin da quand’ero molto piccola, ho sempre voluto trovarmi “là fuori”, a guardare il mondo dall’alto e il firmamento dal basso, perché in cima a una montagna mi pare di essere un pochino più vicina a casa mia.
Se le vette sono lontane, scrivere di altri pianeti, altre specie e altri tempi è l’unica alternativa che ho per non sentirmi un paio di scarpe di cemento ai piedi e la testa chiusa in un sacco.
Literary fiction VS narrativa di genere: una contrapposizione obsoleta?
“Esattamente come certi innovatori della tv via cavo come David Simon di The Wire e David Chase dei Soprano hanno fatto rinascere la televisione come veicolo per raccontare storie incentrate sui personaggi, innovatori letterari come Emily Mandel e Jonathan Lethem, che nei suoi libri ha attinto liberamente dal giallo e dalle saghe di supereroi, stanno facendo rinascere il romanzo letterario come veicolo per trasmettere idee attraverso la ricchezza della trama.”
http://www.edizionisur.it/sotto-il-vulcano/24-03-2016/lascesa-del-binge-reading-in-letteratura/
I personaggi della saga in versione “manga”! XD
Alcuni assomigliano molto alle versioni “reali”… altri (Liam e Amos in primis) hanno perso tutta la loro “mascolinità”! LOL
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